Brano: [...]vo assetto della proprietà terriera, l’inazione contadina indusse la vecchia e nuova borghesia agraria a stringersi compatta intorno allo Stato unitario, provocando
l’isolamento non solo dei contadini poveri, ma anche di tutti quegli esponenti politici più radicali e delle forze progressiste (democratici, mazziniani e repubblicani) che, pochi mesi dopo, furono compietamente esclusi dalle leve del potere.
L’emarginazione dei progressisti
A Reggio Calabria i democratici, vicini al programma mazziniano, potevano fare assegnamento su un nucleo consistente: nelle prime elezioni dell’Italia unita, svoltesi tra il 27 gennaio e il 3.2.1861, nel collegio cittadino venne eletto il democratico radicale Pietro Romeo (nipote di Domenico Romeo, decapitato a seguito dei moti del 1847) che, nel 1849, aveva partecipato alla difesa della Repubblica romana. Anche il movimento repubblicano annoverava alcuni proseliti e, secondo alcune fonti, poteva fidare addirittura sull’appoggio di Giovanni Nicotera, dichiaratosi pronto ad abbandonare la Camera dei deputati pe[...]
[...]unta affidata a uomini che, legati a un momento storico ormai esaurito, non erano in grado di recepire le spinte nuove e profonde che andavano manifestandosi nella classe operaia.
Movimento socialista
Solo nell’ultimo decennio del secolo, dopo la nascita del Partito socialista a Genova, si arrivò alla fondazione delle prime sezioni (Reggio Calabria, Brancaleone, Gioia Tauro, Melito Porto Salvo, Palmi, Scilla, Seminara) e alla pubblicazione a Reggio Calabria del primo giornale socialista L'Idea (1895). Nel 1897 farà seguito il periodico La Luce, diretto da Luigi Crucoli e propugnante un socialismo in senso generico con un’azione al di fuori di ogni schema partitico, ma già l’anno prima era sorta la Federazio
